La pelle tutta verde e vellutata
Risplende a me vicino, illuminata
L’albume che ti cola dalla faccia
Cadendo sul cuscino lascia traccia.
Due dischi di zucchina sopra gli occhi
Ti fanno personaggio da balocchi
Immobile come un relitto a riva
più volte m’assicuro tu sia viva
È strana questa sordida atmosfera
Laddov’ io parlo con un busto a cera
Non vuoi vanificare il sacrificio
Fin anche il tuo respiro è un artificio..
E allora che mi illumina la mente
L’idea che le difese tue son niente
E parto con un’ora d’invettive
Su te e tua madre di cervello prive!
È li che allora sbuchi alle mie spalle
Tamburellando con le nocche gialle
La mia gastrite (o il cuore?) il petto infiamma.
Poi il gelo:
Quella li sotto è proprio la tua mamma!