I predoni del giorno t'avevano rapita
al profumo di muschio e salsedine
con racconti di fumo
e ai venti di maschio sorriso
liberavi sopiti sensi
come lucciole da un barattolo aperto nel buio.
Le onde increspate di spuma
le nubi gonfie di sogni e desideri
la tempesta propiziata da una farfalla di Zanzibar.
Riconoscevi dimenticati umori
aliti e aneliti vitali
sotto quei nuovi cieli
sprigionati da occhi orientali.
I predoni della notte non ti cercavano più
esausta e sfinita
navigavi ora in mari tranquilli
dove le stelle evaporavano
in luminosi densi silenzi.
I predoni del giorno ti restituivano
l'anima e il corpo.