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Venti

I predoni del giorno t'avevano rapita
al profumo di muschio e salsedine
con racconti di fumo
e ai venti di maschio sorriso
liberavi sopiti sensi
come lucciole da un barattolo aperto nel buio.
Le onde increspate di spuma
le nubi gonfie di sogni e desideri
la tempesta propiziata da una farfalla di Zanzibar.
Riconoscevi dimenticati umori
aliti e aneliti vitali
sotto quei nuovi cieli
sprigionati da occhi orientali.

I predoni della notte non ti cercavano più
esausta e sfinita
navigavi ora in mari tranquilli
dove le stelle evaporavano
in luminosi densi silenzi.

I predoni del giorno ti restituivano
l'anima e il corpo.

 

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3 commenti:

  • Anonimo il 07/05/2011 09:09
    Ottima
  • Ugo Mastrogiovanni il 20/02/2009 16:07
    Predoni, profumi, sopiti sensi, sogni e desideri; nuovi cieli aperti a occhi orientali e poi “densi silenzi”. Un susseguirsi di immagini alquanto confuse, ma decisamente attraenti.
  • Roberto Luffarelli il 19/11/2008 18:43
    Finalmente sono riuscito a scrivere qualcosa di incommentabile. Comunque quei quattro versi: "Riconoscevi dimenticati. . . . da occhi orientali." ero indeciso se inserirli o meno, infatti non facevano parte della prima stesura. Forse li toglierò, non lo sò.

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