Le urla mi imprigionavano nella mia stanza
sentivo ma non riuscivo a capire
cosa c'era di cosi' cattivo, perchè essere cosi' crudeli
non avevo dubbio, mi sfuggiva qualcosa
i pensieri innondavano la mente, che,
preoccupava gia' particolari esseri.
Non trovavo la soluzione, ma ero calmo.
Quelle urla erano impossibili, non esistevano
non puo' esistere una macchina che faccia' cosi' male,
non puo' esistere un pensiero cosi' malvagio,
non puo' essere disegnato un pensiero cosi' macabro.
Ma ora non mi importa, per un secondo ho cancellato tutto.
Ripenso al mio mondo, a cio' che mi è stato rubato,
ripenso ai suoi occhi, cosi' belli e asciutti.
Ma le urla tornano e fanno sempre più male
rinnego me stesso, voglio la vita, voglio scappare
ma la coperta non nasconde il mio destino...
Ogni volta che sento quei passi,
le urla calpestano la mia mente
e gli unici occhi che vedo ora
sono il riflesso delle urla di tutti.