Avrei voluto,
percorrere con te
il sentiero della vita,
tortuoso, pianeggiante,
sentire il grido di un bimbo
chiamarti papà,
vedere lo scorrere del tempo
sulle nostre mani,
unite in una sola.
Ma il destino beffardo,
si è preso gioco di noi,
portandoti via da me.
Ricordo te ragazzo
di rosso vestito,
accanto al mio candido abito da sposa,
stringevi forte la mia mano,
in quel giorno di torrida estate,
le donne dietro i cappelli,
si riparavano dall'arso sole,
bisbigliando ironicamente,
"lui il diavolo, lei l' angelo".
Tu non eri un diavolo,
eri solo un cuore che palpitava alla vita...
io non ero un angelo...
ma l'ingenuità e la purezza
di giorni sereni.
Noi due fratelli,
unione di corpo e anima,
stesso palpitante cuore.
Avrei voluto,
non vedere mai,
i tuoi sogni infrangersi,
come schegge di cristallo,
dopo aver arrancato tanto alla vita.
Avrei voluto,
strapparti quelle spine di rovo,
che pungevano le tue braccia,
strapparti con forza,
a quella morte a te annunciata,
ma impotente il mio essere,
contro il tuo.
Anima in pena,
di rara bontà,
gettasti via la tua vita,
regalandola alla morte.
Talvolta,
per non soffrire,
scaccio la tua immagine,
dalla mia mente,
dai miei pensieri.
Ma poi... per ricordarti,
ogni giorno
ascolto le canzoni
che ascoltavi anche tu.