Piange il cuore
nel chiaro del mattino.
Al rifiorir degli alberi,
al cantico Divino
di Merli e Passeri.
Liriche remote,
sonetti passati,
sepolti,
cancellati
dal non essere più Noi.
Snaturati dal passare dei giorni.
Stare con gli altri
e rimanere soli.
Adeguarsi al tempo che scorre
lasciandoci indietro.
Fermarsi.
Sfogliare ricordi,
opache cartoline
in bianco e nero,
impacchettate
nel posto segreto,
laggiù
in fondo,
nell'Io Profondo.
Svegliarli dal coma
con vocii cari.
Mere illusioni
che il tempo ha dato
e che presto vorrà.