Ha gia’ capelli bianchi l’ultimo sguardo mio
che nei suoi occhi belli si annego’,
perdendoci la vita che ormai soltant’ trascino
verso una meta che ancora non la so’.
Non m’assomiglio piu’ all’uomo altero...
dall’elegante aspetto e profumato in fino;
solo dalle mie mani, ancor gentil s’evince,
che la fatica a me m’ha risparmiato.
Certo che il passo fatto è proprio lungo,
se da quartieri alti è qui che son finito;
a viver e raccattar sostentamento,
tra vicoli olezzosi e malsicuri.
Solo che quel che il fato ha scritto gia’,
nessuno lo sa’ ancor... se non si compie;
e quando il pozzo sembra senza fondo
s’accende d’una luce ch’e’ speranza.
M’esplode dentro al petto un’uragano...
un nodo taglia forte l’aria in gola...
la mente non capisce s’e’ in follia...
nell’iride ho l’immagine di LEI.
E vien freddezza antica a mio soccorso,
a non mostrar’ imbarazzo o cedimento umano...
m’atteggio naturale... come fosse bugia,
e a fil di voce un "Grazie"... per l’obolo donato.
È bella... bella, come quando l’ho tradita...
volando sopra a cuori sconosciuti.
È bella... bella, come quando m’ha lasciato...
perdendosi in un vortice infinito.
E qui ci ritroviamo... in una strada infida;
io mendico il rispetto che non ho.
E qui ci ritroviamo... sotto una luce assurda;
lei vende quell’amor che gli ho portato via.
Ho l’anima in subbuglio e cosa far non so’! ;
la chiamo...? m’avvicino...? gli chiedero’ perdono...!?
quello ch’e’ successo... facciam che non sia vero;
e’ stato un sogno... brutto... e puo’ finire qui.
Ma il tempo del destino è come il fulmine,
non si concede a dubbi o a tentennar latenti;
e prima che la voce mia s’appresti...
un’auto nera... e LEI... se la porta via...!