Grazie dell'indicazione allora! comunque questa poesia non è nella categoria introspettiva e non ha tag del genere. Non voleva spingersi oltre il racconto, un po' per gioco ok, di una tristezza autobiografica, senza analizzarla.
Anonimo il 12/01/2009 13:59
intendo dire che devi scegliere se giocare con le parole, i doppi sensi, la retrospezione e le ambiguità oppure se scegliere l'introspezione. la prima scelta porta al diversivo, non necessariamente finalizzato, e la seconda alla chiarificazione e all'approfondimento, e in questo caso la mia non è una condanna verso le poesie sulla tristezza, ma un'indicazione di metodo
Senza nulla togliere al (ok, duplice) commento precendente, è importante nel tuo commento quello che dici riguardo al lato ricreativo: "o questo aspetto ti rovinerà". Angosciante. Praticamente è una condanna a qualsiasi poesia sulla tristezza. Se la poesia fosse l'unico modo di uscire dalla depressione (scopo appunto d'evasione) ti potrei anche dare ragione, ma sinceramente per uscire da questi momenti ognuno ha un suo metodo, o magari anche un semplice ritorno alla routine quotidiana.
Lato ricreativo? l'ho scritta in un momento in cui mi sentivo veramente inutile (con la stessa connotazione dell' "uomo inutile" di turgenev, ovvero l'uomo troppo poco determinato per mettere in pratica quello che vorrebbe fare. Ah, non avevo ancora letto la pagina di wikipedia su Turgenev al tempo!). Devo dire che però al momento non speravo in un lenitivo, la speranza non c'era proprio. mi riducevo ad un esistenzialismo scettico. Forse ho un po' abusato della rima, ma porsi una domanda rivolta al futuro è così superfluo?
Lato ricreativo? l'ho scritta in un momento in cui mi sentivo veramente inutile (con la stessa connotazione dell' "uomo inutile" di turgenev, ovvero l'uomo troppo poco determinato per mettere in pratica quello che vorrebbe fare. Ah, non avevo ancora letto la pagina di wikipedia su Turgenev al tempo!). Devo dire che però al momento non speravo in un lenitivo, la speranza non c'era proprio. mi riducevo ad un esistenzialismo scettico. Forse ho un po' abusato della rima, ma porsi una domanda rivolta al futuro è così superfluo?
Anonimo il 10/01/2009 20:21
attento a non sottovalutare il lato "ricreativo" delle tue opere, quello individuato da donato, o questo aspetto ti rovinerà, sopratutto perchè questi versi in rima non si prestano alla lettura emozionale e alla riflessione, ma si avvicinano più al ritmo canzonatorio... mai abusare della rima
Un amaro lucano non era prorio il tipo di lenitivo che avevo pensato!
Nella mia poesia il "lenitivo" era qualcosa di non insignificante (quanto tutto il resto della giornata) che desse un senso a tutto.
Pensandoci, un amaro l'avrei ritenuto comunque insignificante...
Ci sono giornate così... che lasciano una leggera amarezza... come analgesico.. mi rifugo in un profondo Sogno... a fine giornata.. pensando.. sperando.. ad un domani più positivo...