Sere d'estate, spighe gialle
di grano e risate
lucciole e fate
rossor di baci canditi
fra codini e fiordalisi
un salto di corda e mosca cieca
dal cascinotto il contadino svociava
quanto baccano
la luna complice ascoltava,
giochi nel grano e il mondo parlava
stendeva l'abito di pelle tenera, a un tratto
quel mondo incantato
alla caviglia del piede, è incatenato.
Alte le spighe gialle son tornate
e nel grano, celate
le risate son destate.
Profuma l'estate e
profuman le sere
ibera palpiti, souvenir
limpide gesta.