Le foglie dipinte non conobbero mani
O setole diverse,
Come le notti al lume
Di occhiali divenuti spessi
E la promessa mai mantenuta
E l’arrivo al sonno al canto del gallo
E al latte
Dopo qualche istante…
Ormeggiare le sponde sempre stanti,
Non saper contare che gioie
O strani lontani echi
Di pochi e consistenti scoppi,
Trionfanti nero di pece
E vapore di chiassose gocce …
Le note sono soffusi incidenti,
Perfezioni multiple del cronometro,
Tic-tac impavidi e sognanti,
Folle d’atmosfere
Sovrastanti sé stesse…
Messere oracolo,
Con ogni sforzo,
Distingue i giri,
Ma nessun satellite,
Nessuna scialuppa,
Nessun fruscio…
Lanugine,
Probabile
Piuma
O solo l’uragano
Annunciato al cielo…