Dolce natale accende la gioia in ogni cuor
L’inizio di una canzone scritta solo e soltanto per questa festa
Che dai nostri cuori dovrebbe togliere ogni dolor
Ma è davvero così?
Si vive, ripete, un giorno come gli altri, di anno in anno,
e nei paesi più poveri muoio i bambini, e i malati danno
un ultimo saluto alla vita perché non arriveranno a dire buon inizio anno
Una festa del consumismo
Ci si affretta a comprare i regali più costosi
Mentre nei nostri cuori si ritrovano ancora i pensieri più tenebrosi
E qualcuno da lassù, ricordato da quella notte
Sicuramente non avrebbe voluto sacrificare per questo la sua dolorosa morte
Ci riempiamo gli amici di dolci parole,
i bambini si affidano alla generosità di un barbuto signore
mentre continuano a morire nell’incubo del terrore
bambini, donne e uomini che un pezzo di pane
la loro fame riuscirebbe a stanare
Ci imbottiamo lo stomaco
Diminuiamo il nostro conto in banca
E poi andiamo in chiesa a gridare al signore
La gioia perché lui è nato in un umile capanna circondata dal bagliore
Di un santo, del figlio di Dio, che come povero nascerà, e tradito sarà da un compagno che al suo collo
Vendicherà la morte del suo padrone
Amo i regali, adoro il Natale
Ma non credo al fatale cambiamento delle persone
Che da malvagi e privi di valore all’improvviso diventano
Retti e onesti come il nostro Salvatore