In repliche di nostalgia
s’inscena un possesso indisturbato
-senza desiderio né speranza-,
sempre veglio rifugio della solitudine.
Un amore drogato dal destino
fugge in fiamme
tra i vicoli di disillusioni e incanti
di un giardino abbandonato …
Nel silenzio
spazi liberi si riempiono d’intrecci
mentre sprofonda -bugiarda- la verità
in paludi di parole fatte fango.
Fino a quando recitare
nel teatro della vita
costruendo castelli di sogno
sulle nostre menti inquiete?