Il poeta ha l’animo di chi attende
la prima ora dell’alba
per stendere i pensieri sul filo del giorno.
Usa i versi come pinze colorate,
fermagli zelanti degli umori del tempo
e delle emozioni del sentimento.
Rimane, il cuore del poeta,
sospeso sul filo dell’istante e,
in continuo stupore,
come un bimbo che racchiude nel suo regno il gioco,
o, come un gioco che vive nel regno del bimbo.
Nel suo primo sentire,
cattura persino il piacere del tormento.
Brillano al sole i pensieri distesi,
brillano nel respiro di una virgola,
o, nell’incanto di un punto.
I versi,
pure se nella nebbia,
rimangono lampanti
e, tra lo spazio che li separa,
racchiudono sogni.