Con mani esitanti ripiegò il telo,
culla accogliente il corpo del soldato;
portato da uomini impauriti
dall’ansa del fiume,
fin sotto il grande olmo.
Lo guardò Lei, con gli occhi di sua madre,
Lei madre di molti altri figli.
Lo guardò, Lei, con gli occhi asciutti dal tempo dei suoi anni,
con il cuore marcio di pianto.
Lo dettero alla terra, assieme alle sue armi,
abbracciato dalle umide zolle di quel campo,
con ad un dito un anello intrecciato, in rame;
povero come la sua morte.
Un solo segno sulla terra fresca, la pietà di Dio.
Ed ancora nulla, se non il vento che correva su quella terra.
Lei prese il telo, lo appoggio al suo ventre,
lo intrise poi, di sapone grasso ed odorante,
bagnandolo lo batté sulla pietra liscia,
lo tese nell’angolo più riparato, sulla siepe;
il sole lo bevve lentamente.
Il suo nuovo profumo di grasso e di cenere.
Ed ancora all’interno del cassetto tra le stoffe pregiate
con fiori di campo.