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un giorno alla mostra

non si parla più come un tempo
le paure
hanno catturato
l'energia delle parole
e siamo costretti nell'attesa,
infiocchettando le pagine
per tentare
in qualche modo
di catturare la forza di un concetto solo accennato
prima che si disperda.
l'intuizione che si fa arte
a volte nasce senza un curriculum
ma sa mordere alle caviglie
e siamo costretti
ad accettare un destino di comodo
nell'impotenza di un sognare
che non la smette di allungarci
malignamente le notti.

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 23/01/2012 10:11
    bellissima davvero, soprattutto la chiusa...
    e siamo costretti
    ad accettare un destino di comodo
    nell'impotenza di un sognare
    che non la smette di allungarci
    malignamente le notti...
    davvero i miei complimenti
  • Anonimo il 05/01/2009 13:41
    Un giorno alla stessa mostra

    Paesaggi di luce in verticale
    offuscata da pennellate
    di nebbia velata, appena accennata
    Passeggiate serene
    tra passi innevati
    di San Gottardo.
    Fanciulle serene sulla via
    in attesa di doni sconosciuti
    Tra un sentiero montano
    o un monumento romano
    un'esplosione fragorosa
    del rosso Vesuvio
    fino al magico e incontenibile
    bacio d'Amore
    nel Ritorno a Venezia
    Dietro la schiena
    silenzioso
    un Angelo che osserva

    (mi hai emozionato)n
  • Anonimo il 05/01/2009 12:28
    “morde alle caviglie…accettare un destino di comodo”
    “un destino…” Giuliano sto riflettendo seriamente
  • Anonimo il 04/01/2009 21:13
    come acquerelli... dove il colore stemperato dall'acqua fa appena intraveder sagome..

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