E rimane immobile
incatenata nella sua ombra
osservo il suo riflesso disegnato
su un tavolo ormai vuoto
Fa correre gli occhi su pagine
piene di parole, lettere
che serviranno in altri momenti
le sue mani scompigliano alberi morti
il pensiero occupato ma un po' distratto
in un pomeriggio afoso
il sole è il padrone incontrastato del cielo
il suo regno è minato
solo da qualche nuvola ribelle
seduto sulla sedia, con davanti una penna
scruto cio che voglio essere
e cio' che saro'