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Amarezza

Ti ho inebriato col mio profumo
e tu,
mi hai sollevata dal giardino,
come un bocciolo di rosa
radioso e fiero,
inumidito da gentil rugiada.
Mi abbandonai serenamente
fra le tue mani ardenti e caste,
pensai,
poiché dolce era il tuo respiro.
Tra i fiori, io, l’elevata,
ma,
breve fu il momento,
giusto il lasso di una tua
trepidazione
e,
lo zelo a nuovo bocciolo.
Ora guardami, ti prego!
Sono rosa recisa
che per mano tua è sfiorita.
Mira il frutto del tuo taglio:
un gambo rinsecchito
coi petali avvizziti
e…
foglie inaridite

 

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5 commenti:

  • ANNA MARIA CONSOLO il 09/01/2009 23:51
    Ehi... ragazzi... vi rimando alla mia poesia ex-amor... a volte si scrive anche per chi si vede soffrire... sono dei regali anche quelli... è un modo per condividere... comunque siete fantastici! È troppo bello leggervi... Vi amo tutti! Grazie e buona notte!
  • Anonimo il 09/01/2009 22:24
    bravo l'amico Giuliano andare avanti con la vita, la primavera schiude sempre i suoi boccioli e c'è sempre una primavera. ciao Salva.
  • giuliano paolini il 09/01/2009 20:10
    la parte migliore di te e' stata quella che si e' fidata, nel riconoscere la meschinita' o l'avidita' altrui ti sei identificata in un gesto sbagliato fatto da chi magari era confuso o solo mentitore e ancora ne paghi il peso, a che serve lagnarsi degli altrui negativi comportamenti quando possiamo ancora decidere di andare con fiducia verso la vita
  • Anonimo il 09/01/2009 19:21
    ciao
  • Anonimo il 09/01/2009 18:52
    Bella, a volte la voglia di possedere uccide tutto ciò che amiamo.

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