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Se il papà è in disparte

Perchè conoscere il proprio padre o avere una figura
maschile vicina è tanto importante per un bambino.
Per i figli la figura paterna è essenziale perchè, nel
sistema dei due ruoli famigliari, permette di contrapporsi.
Il bambino attraversa la classica fase edipica,
nella quale vede nell'altro genitore un ostacolo.
Ma proprio questo contrapporsi è fondamentale
perchè il figlio costruisca una sua personalità
e decida, a un certo punto della sua crescita, di
staccarsi dalla famiglia e cercare la propria strada.
Perciò la mancanza di un papà finisce per
squilibrare questo meccanismo, con il rischio
che il figlio si culli in un universo femminile
che tende a coccolarlo e a viziarlo, senza
spingerlo a crescere.
La carenza fondamentale è la mancanza
di un paragone, che possa allo stesso
tempo guidarlo e dargli dei limiti.
Anche quando il percorso sembra facile,
spesso nasconde delle sorprese meglio
gestirlo con grande cautela..

 

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1 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 12/08/2016 10:10
    SEnsibilità e profesionalità psicologica vedo in questa tua veramente bella.

10 commenti:

  • claudia checchi il 11/01/2009 16:22
    Si dolcissima Anna cara amica.. è cosi... quello che ci manca nell'infanzia ce lo trasciniamo pure nell'età adulta.. Grazie x il tuo bellissimo commento.. claudia..
  • Anna G. Mormina il 11/01/2009 16:17
    ... mancanza di un padre... cè chi un padre non ce lo ha più fin da piccolo... si, si deve gestire con cautela, penso che a volte, anche il carattere dei bambini, possa incidere molto! no? ... brava Claudia!
  • claudia checchi il 11/01/2009 14:11
    Grazie Lucia.. mi sei sempre molto cara.. grazie per il commento. un bacio tvb. Claudia..
  • lucia cecconello il 10/01/2009 22:42
    Piaciuta, Claudia brava ciao
  • claudia checchi il 09/01/2009 23:41
    grazie Salvatore.. non mi ritengo grande... però mi fa piacere sentirmelo dire..
    con affetto e simpatia.. Claudia..
  • Anonimo il 09/01/2009 22:43
    molto posata la tua rifflessione poetica. Claudia sei Grande. un bacio Salva.
  • claudia checchi il 09/01/2009 21:31
    Grazie Fabio del tuo gradito commento.. però è una realtà che molti padri non si occupino dei propri figli.. con affetto.. Claudia..
  • Fabio Mancini il 09/01/2009 21:19
    Cara, Claudia, il processo di deresponsabilizzazione parte da lontano e ha radici storiche e culturali. L'esempio negativo lo danno le istituzioni, le quali spesso scaricano sul cittadino indifeso, responsabilità proprie. Poi anche la cultura del momento che suggerisce con fare seducente, ma non impone, una vita basata sul piacere e non sul peso della propria presenza. "La vita è ora" starebbe a significare godidela, arraffa più che puoi, mettilo in quel posto al prossimo, perché hai una vita sola. Ma non è così. "Life is now" secondo me significa sii presente ogni attimo della vita, non demandare ad altri le responsabilità che competono a te, interpreta nel migliore dei modi il ruolo che la vita ti ha assegnato. Alla fine cara, Claudia, abbiamo detto le stesse cose, solo che io non me la prendo con il singolo, ma con chi diffonde il "pensiero dominante" cioè me la prendo con il potere umano. Un abbraccio, Fabio.
  • claudia checchi il 09/01/2009 21:14
    grazie Donato.. sei sempre gentile nel commentarmi.. felice del tuo passaggio.. claudia..
  • Donato Delfin8 il 09/01/2009 20:06
    Bella riflessione. SI e' dura. molto dura! grazie dolcissimissima a presto

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