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È vero?

Se ciò che dici non risponde al vero
quello di cui puoi essere accusato
è di non esser stato tu sincero
con chi di qualche cosa t'ha incolpato.

Ma spesso chi il quesito te l'ha posto,
lo stesso che t'accusa di mentire,
cosa sia il vero, di che sia composto,
non saprebbe affatto definire.

Il vero è qualche cosa di sfuggente,
inconcepibilmente indefinito,
in esso si confonde il tutto e il niente,
in esso si nasconde l'infinito.

Son veri sia il rovescio, sia il diritto,
che versi opposti son d'una medaglia,
ciò che vien detto, ciò che resta scritto,
quello ch'è giusto e quello che si sbaglia.

Veri i contorni visti da lontano
come anche poi i dettagli e gli elementi,
e ciò proprio a nessuno sembra strano
quand'anche siano tanto differenti.

Lettore: dir “È vero! ” è invero impresa
che merita notevole attenzione,
ché anche il falso sia vero ha la pretesa
chi lo pensa con ferma convinzione.

 

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6 commenti:

  • Anonimo il 25/01/2009 02:53
    Ringrazio con stupore! Se la mia bravura fosse cosi notevole non mi dispiacerebbe chiamarsi E. Vedo che i vostri commenti hanno sottolineato ancora una volta, l’importanza di questa poesia, quindi è come pensavo
  • Nicola Saracino il 24/01/2009 20:05
    Caro Giuseppe, io ne penso proprio questo: amiamo la verità e guardiamoci dalle certezze. Quanto ai segni di interpunzione, invece, mi permetto di dissentire leggermente, in quanto a volte il punto interrogativo esprime ipocrite certezze, e quello esclamativo ironici dubbi. Per tenermi tranquillo, vado a camomilla e virgola. Punto. Però c'è sempre l'influenza... punti di sospensione (per uso orale). Apprezzo il tuo dissertare anche quando gli erori di digitazione rivelano il tremore di una forte terapia antibiotica!?,...
    Nicola
  • Giuseppe ABBAMONTE il 24/01/2009 17:55
    Innanzituto chiedo scusa per il ritardo nella risposta. Sono stato influenzato e non ho acceso il pc per vari giorni.
    Grazie a tutti commenti.
    Ad E, in particolare, vorrei dire che è una poetessa brava come lei a meritare, forse più di chiunque altro, la massima attenzione.
    I commenti di Giuliano e Nicola si coniugano e si integrano a mio avviso in mianiera perfatta. E', come dice Giuliano, assai difficile coglielre la verità se ci si trova interpreti della scena. Ed è proprio in questo caso che, come dice Nicola, ci si può formare delle convinzioni che di fatto sono una rappresentazione della verità fortemente dipendenti dal punto di vista.
    L'importante, a mio avviso, è che la forte convinzione non porti a confondere il falso con il vero. È già così difficile osservare e comprendere il vero, lo diviene
    ancora di più se ci si lascia trascinare dalle convinzioni proprie o, come dice Nicola, da quelle "raccattate da qualche parte".
    Infine, non ho una risposta alla domanda di Nicola, se vi sia più bisogno di verità o di convinzioni.
    Di sicuro, però io temo chi ha convinzioni troppo forti. Al riguardo, mi piace citare De Crescenzo, quando dice di avere fiducia e di avvicinarsi senza timori a chi ha dubbi, e di stare lontani da chi ha solo radicate certezze. In sintesi:
    Amate il punto interrogativo, tenetevi alla larga dal punto esclamativo.
    Che ne pensi Nicola?
    Giuseppe
  • Nicola Saracino il 18/01/2009 20:49
    La differenza tra l'avere una convinzione ed il cogliere una verità è che quest'ultima non dipende dal punto di vista in cui ci poniamo. Se abbiamo la capacità di figurarci altri punti di vista, riusciamo ad evitare che le nostre convinzioni assurgano in noi al rango di verità e, quindi, riusciamo ad accettare le convinzioni (diverse) degli altri. Ma è di verità o di convinzioni che abbiamo bisogno? La risposta non è uguale per tutti. Credo che per ciascuno di noi il bisogno dei due ingredienti rispetti una proporzione... Devo notare infine che mentre una convinzione si forma in noi o al peggio si raccatta da qualche parte, il cogliere una verità può totalmente sfuggire alle nostre capacità.
    Ottimo innesco, Giuseppe, questo che ci hai fornito con il consueto garbo e la nota precisione del tratto. Bravissimo e... grazie! Nicola
  • Anonimo il 17/01/2009 13:02
    “Merita notevole attenzione” questa poesia.
  • giuliano paolini il 17/01/2009 09:20
    non banale e molto umana analisi
    a volte sopratutto quando non siamo troppo coinvolti da una situazione riusciamo a sostenere con forza la verita', la questione si complica se le cose ci trovano interpreti della scena

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