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Emarginato nell’alba emigrata altrove
Due vie
un incontro
in una specie
di spezie umana
specificata in pece
spesso
m'aspetto
uno scontro
fra due poli
esacerbati
Seduti
su una fredda
panchina di marmo
nella glaciale città
sommersa dai sogni
dove
è facile
morire
di fredda solitudine
nell’Alba
in un ponte chiuso
da sospiri soffocanti
Il mio corpo
gonfio
dondola
fra queste due acque
in una gondola
con in bocca
una voce
il cuore de sole
preoccupato
di tutto
in allerta
allattato
ai seni
da sirene
dai sensi infiniti
Canuto
leone alato
ormai
innevato
di neve
sono
Straniero
alla terra
Straniero
agli altri
straniero
a me stesso
Tre volte
straniero
in un medesimo
unico corpo
un tre volte
Nulla
una piccola
indifesa barca
di carta
in un gettito
universale
consumato
dal tempo muratore
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0 recensioni:
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- ... la solitudine porta ad essere STRANIERI, sulla terra verso gli altri e con se stessi... e si ha paura di affondare in una piccola barca di carta!... tristemente bella!
... un abbraccio!
- Troppo bella per essere commentata!! Mi dai dei brividi.. di piacere!! R
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