username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Emarginato nell’alba emigrata altrove

Due vie
un incontro

in una specie
di spezie umana
specificata in pece

spesso
m'aspetto
uno scontro
fra due poli
esacerbati

Seduti
su una fredda
panchina di marmo
nella glaciale città

sommersa dai sogni

dove
è facile
morire
di fredda solitudine
nell’Alba
in un ponte chiuso
da sospiri soffocanti

Il mio corpo
gonfio
dondola
fra queste due acque
in una gondola
con in bocca
una voce

il cuore de sole

preoccupato
di tutto

in allerta
allattato
ai seni
da sirene
dai sensi infiniti

Canuto
leone alato
ormai

12

0
2 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

2 commenti:

  • Anna G. Mormina il 21/01/2009 16:36
    ... la solitudine porta ad essere STRANIERI, sulla terra verso gli altri e con se stessi... e si ha paura di affondare in una piccola barca di carta!... tristemente bella!
    ... un abbraccio!
  • Rodica Vasiliu il 21/01/2009 11:18
    Troppo bella per essere commentata!! Mi dai dei brividi.. di piacere!! R

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0