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Quella tua voce

Ho contato le gocce di pioggia
mentre bruciavano il cielo
ho assaggiato l'aria bagnata
trovandomi senza fiato
mentre aprivo gli occhi
e non avevo più i tuoi ad accarezzare
la mia immagine ormai così sbiadita
forse, fino a svanire
in un alone grigiastro sul vetro di una finestra
dimenticata.
dimenticata da
te, diventata parte di questa burrasca
silenziosa
come se il tuo mondo fosse solo
al rallentatore
senza musiche
senza colore.
ma hai tu in mano il tutto
capace di chiudere porte e
soffocare parole
che non riesci a udire e tradurre
dietro quel muro che hai ricostruito
troppo resistente.
avevo scardinato tutto
avevo fatto crollare tutto
riempiendoti.
ma ora sei sola
ed io dall'altra parte a strapparmi le unghie
per poter passare.
gridandomi hai detto
non entrare.
non entrare.
non entrare.
mentre la pioggia batteva
e la mia pelle divorava
bruciando sulle ferite
come acido.
mentre l'aria pesante
mi stringeva i polmoni
privandomi di quella forza
che un tempo
era nostra.

non più.
non riesco a sentirti.
se stai piangendo o chiamandomi
non riesco a sentirti.
anche se avrei voluto
la tua voce racchiuderla in una bottiglietta di profumo
e portarla nel cuore

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3 commenti:

  • Anonimo il 01/10/2009 21:09
    Carina, forse un po' troppo discorsiva in certi punti.
  • Anonimo il 23/08/2009 16:01
    Carina, a tratti bella...
  • Ivano Boceda il 23/01/2009 10:20
    ... mi piace questa tua poesia, mi ricorda un merletto che avvolge, nasconde e rivela, alla maniera di Emily Dickinson

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