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Giungla e mare sorridenti

A volte
di primo mattino
mi affaccio al balcone

La città
è ancora lì

Presa
persa
nei miei occhi
in nebbie d’irrealtà

Vorrei vedere una giungla
in uno squarcio metropolitano
d’infinito mare

dalle finestre vicine
penzolano in triste gioia
frammenti di fiori
superstiti

amati con cura
da amanti

Mentre in strada
un fiume di traffico
porta via la gente
verso frenetici lavori

Nella luce della notte
fra le sue luci
è più facile sognare

Mi guardo

ho l’aspetto
d’una giungla
ondeggiante

Sorrido e rido
di me stesso

sto perdendo i denti!!!!

 

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2 commenti:

  • Anna G. Mormina il 24/01/2009 14:45
    ... no, non bisogna ridere di se stessi... la città, purtroppo, pur essendo GRANDE, ha dei "limiti" e son piccoli... nessuna giungla (se non di cemento), nessun mare (se non di gente che corre affannata)...
    ... molto bela, grazie!
  • Fabio Mancini il 24/01/2009 08:53
    Io invece sto perdendo i capelli! Vogliamo fare un museo? Ciao, Fabio.

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