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identità

resto immobile nel tempo
è forse questo il limbo dell'anima
non ho sentore di un passato
del futuro non ne ho coscienza

immobile il mio sguardo interiore
assetato di colori l'umano
scruto disperato le menti aliene
circondato da un mondo che non comprendo

fuggo oltre la barriera del tempo
dove la poesia è amore
e l'amore è l'eternità assetata
del mio cuore

non sfuggirmi tempo tra le maglie della vita
regalami un secondo universale
resterò fermo e immobile
paziente aspettando il big bang dell'inizio

e poi verrò chiamato dio

 

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1 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 30/01/2009 09:46
    Un breve saggio analitico sulla personalità propria e sui dubbi che la pervadono. Il tutto incastonato in una sequenza lirica molto gradita. Personalmente non avrei omesso la punteggiatura.

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