Fugge il tuo sorriso
sotto un battito di ciglia
liberando l'eco di risa antiche e,
una gioia che or mi pare senza fine.
Brilla sugli acini neri
che son le tue pupille,
un'onda,
che par invisibile all'orizzonte,
ma grande come il mare
quando una tua lacrima
sul viso va a sfociare.
E rimango inebriata
dal tuo candido timore.
È lì che fermo quel
frammento di sorriso,
fra le ciglia,
dentro l'attimo del tempo,
così, come tu ora mi appari,
per poterti ricordare.