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Il Fariseo e il Pubblicano

Due uomini salgono insieme
verso il tempio sacro:
il borioso fariseo, l'umile pubblicano.
Avanza il primo, in un fruscio di seta,
con superbo piede si porta in su l'altare.
Eccolo, sospira, si pavoneggia
e, compiaciuto, ricorda al Padre
le sue virtù e la scrupolosa decima
versata in sonanti monete.
Ma il suo arido elenco
non è preghiera,
e come fiore avvizzito muore:
manca l'acqua della fede.
Con composto piede,
con pentito cuore
il pubblicano umile
implora il perdono santo.
La sua sentita richiesta,
simile a fiore rinfrescato
dalla benefica rugiada della fede,
gradita sale al Cielo
in onde luminose di preghiera.

 

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