Ti osservo,
servo asservito al tuo nero splendore,
riservandoti sordidi sussurri
di sussulti lascivi.
Ti osservo.
Ostinato, di ossessione ostinata,
ometto oggettivi ostacoli;
per l'ardor che mi brucia
pe' la tua fredda essenza.
Ti osservo dissoluto!
Assillato dall'assoluta assenza
di dissonanti difetti:
ne disseminati, ne dissipati,
ne dissoluti...
Assenti!
Ti voglio!
E voglio ber dalle tue labbra
la follia che vi contieni,
la follia che m'appartiene.