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Morte

Passano i giorni
in questa squallida cella,
oltre le sbarre solo l'oscurità,
non entra luce da questa finestra:
attendo solo l'esecuzione
della mia condanna.
A morte.

Avvicinati, amico,
anche tu condividi la mia sorte;
ti sei creato un mondo,
un gioco,
con cui dilettarti,
ma presto anch'esso
non esisterà più
svanirà:
sei condannato.
A morte.

Credi, fratello, nel destino?
io lo conosco
il solo pensiero che occupa la mia mente:
la tua condanna
la mia condanna.
A morte.

Fiumi di pensieri inondano la mia mente
qualcos'altro
qualunque altra cosa
che mi porti via
da questo pianto;
naufrago
in un oceano di follia
ma nemmeno
l'assenza
di ragione
allontana dal mio cuore
l'opprimente, inesorabile destino.
La morte.
Morte

Compare infine una luce,
e riempie il mio cuore di speranza:
non siamo più soli
stringiamoci, fratelli,
sta arrivando
quell'angelo nero
ci porterà via!



morte

 

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4 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Grazia Denaro il 01/03/2012 21:43
    Poesia un po' lugubre nel suo insieme, parla solo della morte che ghermisce senza pietà e senza guardare chi è givane o chi lo è meno. Purtroppo si dice ed è verità che la vita è un passaggio e la morte è la meta, l'arrivo a destinazione. Bella lirica ben stilata con versi giusti e scorrevoli, apprezzata!

4 commenti:

  • antonio castaldo il 25/03/2009 18:43
    bella... mi piace... anche se l'argomento (morte) non mi sta tanto simpatico.
  • Donato Delfin8 il 15/02/2009 00:57
    Concordo pienamente nel ricordarci la nostra condanna.
    Menomale che possiamo sempre fare tre livelli di ricorso e la cosa andrà avanti per UNA VITA nel frattempo cerchiamo di godercela al meglio
    Benvenuto tra noi. grazie a presto
  • Marco C il 08/02/2009 14:19
    La razionalità che porta alla consapevolezza dell'assenza di un fine ultimo, e di conseguenza può sfocia nell'irrazionalità e nella follia. O nella disperazione che porta alla morte.
  • giuliano paolini il 08/02/2009 10:17
    c'e' nell'uomo una drammatica incapacita' ad onorare la vita e per questo a volte senza rendersene neppure conto finisce per divenire il paladino della distruzione

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