Tornare ad essere sempre più piccolo
alla pura innocenza
di una città scancellata distrutta
rasa al suolo
senza nessuna pietà
spietatamente
sparisce
ogni ricordo bruciato
di quello che fu
la sua esistenza
inesistente
senza più provare nessun dolore
È l’Io
di Cartagine
un vuoto di pagine
portate via dal vento
in storiche leggendarie sensazioni cartacee
Sballottato
senza tregua
in pindarici voli
della mente
Mentre mi
passi accanto
non mi vedi
calpesti il mio corpo
chiedendomi
dove sei
che fai
cosa vuoi
chi sei
ed il nulla non risponde
non muove un alito
pur essendo molto presente
in un tranquillo accelerato
stato fremente
da movimentate
armonie
in mente
convulse
scosse
in un volo di sussulti sussultori elefanteschi