La tarma che, pur posta sul leggìo,
non l’addenta per giusta riverenza
va richiamando or lo spirto mio
a riflettere un po' sull’incoscienza.
È spesso coniugata col coraggio,
lo sprezzo del timore e del periglio.
Occorre tributare il giusto omaggio
a quei che dell’eroe dimostra il piglio!
Se la vedi con occhio positivo
è manifesto di genuinità,
è desiderio d’esser sempre attivo,
è repulsione contro ogni viltà.
È massima espressione di purezza,
la voglia d’inseguire un ideale,
dell’affrontare il mondo con fierezza,
non importa finisca bene o male.
Eppure c’è chi assai poco l’apprezza.
In essa vede temerarietà,
la totale mancanza di saggezza,
il cedimento all’impulsività.
L’agire senza dar giusta attenzione
a quello che verrà di conseguenza,
lasciarsi trasportar dall’emozione
di chi della ragione usa far senza.
E infatti viene spesso attribuita
a chi difetta molto d’esperienza,
quella che s’acquisisce in una vita
e che propender fa per la prudenza.
La tarma, sempre stesa sul leggìo,
lascia in sospeso ogni suo giudizio.
A ciò s’adegua pur lo spirto mio
rinviando alla lettura dall’inizio.