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gigli

Fai silenzio
ascolta l'erba
piangono i gigli
i fiori dei figli
Li abbiamo portati dentro la culla
svezzati pagati sudati straziati
azzurro e verde poi rosso e celeste
gira la terra e gira la faccia
petali di polvere e polvere in cielo
ed in cielo ed in terra e così sia
pregate fedeli e restate fedeli
che tutto il resto è pura eresia
balla lo zoppo va dritto l'ubriaco
gioite pastori giubilate chierici erranti
senti la nube germogli di pioggia
si impasta la terra
le terra che è dura
è dura e nuda come una vecchia
che sputa ed aspetta di essere terra
Stenditi al sole
se ti vuol bene
abbraccia il tuo giglio e guardalo
Osservarti appassire.

 

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4 commenti:

  • Sofia Rossi il 09/08/2011 16:26
    Mi piace molto questa metrica spezzata ed il suo incalzare. Eccezionale a mio modesto parere. Bravo!
  • Anonimo il 20/09/2010 14:23
    Secondo me l'idea è molto bella, e anche molto pessimista, quindi mi piace.
    Però dovresti aggiustare l'estetica e curare di più la scorrevolezza.
    Le parole sono molto ben curate, bravo.
  • giorgio rossi il 12/02/2009 19:26
    sono profano anche io...
    di solito uso le "poesie" che scrivo come incipit di monologhi teatro(il mio vero passatempo è il teatro)... però questa ha una metrica spezzata.. e nn riesco a metterla diritta...
  • le fabbriche dismesse il 12/02/2009 19:14
    Bella poesia e bel gioco di parole, se posso darti un consiglio (ovviamente da profano)gli darei un po' più respiro, magari dividendola in strofe, ho come l'impressione che in certi momenti si accavallino più significati... ma è solo un'impressione.

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