Vermigli auspici richiamano ai falò;
negli stanchi orecchi dell’ uomo
sussurrano danzanti falene.
È notte che non si aspetta un’ alba..
La terra effonde gli ultimi spasimi
di un giorno frenetico e immane.
è ritorno al bacino delle origini
ove il primordiale fuoco nasce.
Il virtuoso sorriso della luna
non placherà più i lamenti,
né le passioni illuse,
non il tenero e sensuale amante
non l’ ardito fremere di un cuore audace;
la vita ha svanito il suo tempo. essa và,
ai bordi di un tempo che tace;
si scorgono,- così sembra -,
gli anelati orizzonti privi di confini,
e i crepacci, arati per tempo dalla rabbia,
giacciono, finalmente, soddisfatti d’ oblio.