Quando scende la luce
e la notte le va incontro in un anelito furibondo
Il mio cervello
potrebbe fare la fine di una papaya matura
sotto la zampa pesante di un elefante divino
Devo mettermi assolutamente in testa
nell’istante del tramonto
dei sorci volanti senza nessuna frontiera interna
per liberarmi da tutti i semini illusori di Maya
per sperare di poter passare indenne in uno scorcio di mente
la rotazione di tutte le stelle
fino all’Alba
dove brilla soltanto
fra due guanciali di leggere piume azzurre
due Fenicotteri rosei di volo
l’Immensa stella d’un magico mattino venereo
ha colpito ancora
scolpendomi nel cuore un profondo Amore