La nostra ricchezza
inevitabilmente porta a vuote povertà
dove l’infinito si aggroviglia
su stesso
in un addormentato calice dalle oscure spire
Fra gioie e dolori
le foglie abbondano raccogliendo rugiada
nelle colonne in un tempio di Rosario
Spazio da dove
si
lasciano scivolare dolcemente
nel tempo
in vitali gocce d'Amore
raggi irraggianti
roteanti radianti
bagliori d’un nuovo fertile risveglio in rossa Aurora
quello di un sole antico senza tempo
fuoco brillante innato
lacerato devastato
la luce s’incontra e si scontra con se stessa nella sua ombra
Ecco le Regine ed i Re di loro stessi
fulmini diamantiferi
d’Unione cosmica