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Neve

Dalla finestra sembrano uno sciame di
Indistinguibili insetti, bianchi fiocchi stellati
simile a fuliggine che candida cade dal cielo
turbinano e si accasciano sulle fronde e sulle sterpaglie,
celandole sotto un mucchio di diamante sgretolato,
si accasciano sui tetti scivolosi e poi brancolano come
ciechi fino a cadere al suolo, dove si stendono e si compattano
stritolando i campi di stagione incolti

Seduto accanto al mio focolare miro, ed in placido
letargo fantastico su desii sepolti sotto laghi e paludi
eternamente ghiacciati.

Come in costellazioni lontane, chiuso in una palla di
vetro rovesciata, accolgo sulla mia pelle le ceneri
di quei promontori nascosti dalla nebbia, dove al
di là mi piace pensare vaghi solo l’aroma dei sogni.
Il quale non potrà mai essere inquinato dal puzzo
di una fasulla terra promessa

Follia di un rinnegato solitario

 

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2 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 24/02/2009 19:33
    Piuttosto pessimistico il concetto per un poeta così giovane, si tratterà di un’insoddisfazione adolescenziale ancora non pacata? Valide le rappresentazioni e calzanti i contrasti dei paesaggi terreni con quelli incorporei; giuste le aspirazioni per sognare tradotte in poesia.
  • claudia checchi il 22/02/2009 16:25
    bellissima.. seduto al focolare mentre ammiri la candida neve che sembran fiocchi
    stellatiiii.. Complimenti Camillo.. con amicizia.. Claudia..

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