Diaspore di battiti di ciglia irrompono nel lobo della mente
che vige il presente,
note ansimanti tempesta vi giugnono nel preambulo di festa,
oramai troppo tardo l'urlo del preavviso,
bombardamenti d'ogne parte,
in cento in mille un milione a tormentar la nostra esistenza.
Ma la trascendenza,
l'essere, il mio essere,
in quanto tale,
come riaccenderlo ed insieme a lui la forza sinoptica
delle nostre ultra-umane facoltà?
Di equilibri instabili e grevi frammenti di dispotismi voglio tralasciar,
per gaudere dell'eterna giovinezza di cui ne gode chi
dalla vita ha ricercato fragili tracce d'essenza.