Svegliarsi,
dare il buongiorno agli sguardi curiosi dei monti,
e scrutare l'azzurro per cercare amorosi complotti di rondini.
Intingere gli occhi ed il cuore in colori
sparsi da anfore colme di mondo.
Indossare sinceri maglioni con giocosi filari di trecce,
in barba a passerelle di nomi inamidati.
Uscire con zaini affittati da pane ed allegria,
fare chiacchiere con torrenti scalmanati
e con cascate senza vertigini.
Cantare, come in preda ad un'ebbrezza di ossigeno,
e, a sorpresa, zuccherare il cuore con un tenero idillio di daini ignari.
Sentirsi parte di un immenso abbraccio di rami in amore,
incoraggiare incontri tra ranuncoli e stelle alpine,
in bouquet alpino di sposa,
per far nascere un nuovo fiore d'Amore.
Infine, sfidare il tramonto sulla strada del ritorno,
fra un pullulare di cavallette e di buonumore.
Ad un tratto,
uno squillo traditore pugnala l'udito...
È ora di svegliarsi e dare il buongiorno
a logici complotti di quotidiane lancette,
sorde ai canti antichi e profondi del cuore.