Voglio che finisca questo decennio maledetto
Questo duemila che sembrava un sogno prima che fosse scritto
Sono cadute le torri simbolo del potere occidentale
Aumenta l’odio per strada, figlio di un’ignoranza che fa male
E siamo noi i protagonisti di questo film in bianco e nero
Siamo noi che possiamo cambiare quello che non era vero
Il sessantotto è andato e con lui gli strascichi di una rivoluzione
Che hanno segnato gli anni di noi figli di una illusione
La democrazia cristiana dei nostri genitori
Trasformata in berlusconismo di chi non ha più valori
E lo stato diventa impresa e l’impresa diventa stato
E abbiamo già dimenticato quello che il sessantotto è stato
Qualcuno dica a questa gente che Guevara non era comunista
Ma un combattente un po’ alchimista di idee rivoluzionarie
Utili a migliorare una cattiva situazione sociale
Di chi è costretto ad obbedire e non può parlare
E troppe volte lo si ricorda senza sapere in realtà chi sia
Buono per qualche partito che sponsorizza l’ipocrisia.
Ci hanno dato dell’hascisc per alleviare il dolore
La voce e i pensieri per rifiutar le parole
Il vino e quant’altro per dimenticare un amore
Ma lo stato, lo stato ce ne priva.
Qualcuno prenda coscienza della nostra situazione
Di questo inferno vestito di paradisiaca illusione
Ed un sogno è un sogno come quello americano
Come qualcosa che ci salvi, venuta da lontano
E sono nostre le idee di questa nuova generazione
E la voglia di cambiare per un qualcosa di migliore
Che ci fa sentire vivi oggi come lo saremo domani
Gli affanni e le miserie rendono gli uomini un po’ più uguali.