L’odor di zagare e begonie
lasciai sul guanciale, perché
dolcemente ti svegliasse,
poi, velocemente, mi recai
verso il fiume, prendendo
altre sembianze.
Il buon odore, ti fece
sussultare il cuore.
All’improvviso: il mare dentro!
Il mare tormentato dei tuoi sogni,
che ti bruciava la pelle,
che ti faceva sentire
i baci a fior di labbra,
e volteggiare leggera,
come farfalla inebriata.
L’impulso ti guidò a me,
io che steso nel letto del fiume,
mi lasciavo cullare
dalla corrente perpetua.
Vidi il tuo volto riflesso,
e subito un’emozione scosse,
il mio piccolo cuore di ciottolo.
Il tuo corpo s’immerse,
e finalmente ci abbracciammo felici,
in un vortice d’acqua e di sogno.