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Ode ai miei piedi

Timorosi e tenaci,
su difficili percorsi
tra luoghi e tempi lontani
non sempre condivisibili,
su treni e autobus affollati,
su salite e discese
di incerta destinazione,

sono stati miei amici
anche nelle cadute.

Instancabili
per raggiungere lavoro amici piaceri
amori.
Caparbi nel marciare
contro un’ingiustizia.
Dolci nel ballare,
mantenere l’equilibrio su una barca,
godersi il bacio dell’onda sul bagnasciuga,
divertirsi su un corpo amato.

Sempre pronti al mio passo
troppo veloce o troppo incerto,
a dare alla mia andatura sgraziata
il ritmo giusto
contro i colpi del vento.

Poveri piedi,
li ho consolati con comode scarpe
ma solo di rado gratificati
con smalto rosso e calze ricamate
e seducenti stivaletti.

Ora forse
non li vorrebbero più.
Sembra che si rifiutino di seguirmi,
di correre e giocare,
di volgersi ad una meta.
Proprio adesso che ho più bisogno di loro
per saltar fuori dall’ombra.


(Il tema trae ispirazione dalla poesia di Raymond Carver"Le dita del piede" e in parte da una poesia di Neruda di cui non ricordo il titolo. L'ho"prodotta" in un laboratorio di scrittura ad Anghiari).

 

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0 recensioni:

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25 commenti:

  • Maria Lupo il 07/06/2011 02:02
    non riesco a inviare la risposta, cos'è, una nuova
    regola?
  • Maria Lupo il 07/06/2011 02:01
    Grazie, Giuseppe. Nel film di Nanni Moretti "La stanza del figlio", c'è una scena in cui il protagonista legge alcuni versi di quella poesia di Carver.
  • Maria Lupo il 07/06/2011 01:59
    Grazie, Giuseppe. Non hai visto "La stanza del figlio" di Nanni Moretti? C'è una scena in cui lui legge un pezzo della poesia di Carver.
  • Gion Strusciante il 07/06/2011 00:27
    complimenti! (e io che credevo di essere l'unico a scrivere sulle dita dei piedi! xD)
  • claudia bugliani il 04/09/2010 11:40
    mi è piaciuta molto questa poesia.. molto originale e simpatica. Complimenti davvero!
  • Anonimo il 18/08/2009 17:28
    originale
  • Fiscanto. il 14/08/2009 15:14
    I piedi sono sempre trascurati... sono lì... e nessuno li guarda... brava!
  • Maria Lupo il 09/05/2009 15:24
    Grazie del bel commento, Ignazio.
    Non ricordo se ti ho scritto dopo aver ricevuto le foto. Mi sono piaciute molto. Quella del gruppo è... tagliata a metà... un problema di invio o di ricezione, credo, ma non importa.
  • Aedo il 09/05/2009 14:52
    La tua poesia è proprio molto particolare, ironica: sembra quasi che loro, come amici tenaci, percorrano il tuo cammino segnato da viaggi, sogni, mete possibili e impossibili. Suvvia, non si stancheranno mai di seguire una persona originale e sensibile come te.
    Ciao
    Ignazio
  • Maria Lupo il 20/03/2009 00:17
    Veramente belli i vostri commenti, mi aiutano a chiarire la mia stessa ispirazione, del resto si sa che la poesia è più di chi la legge che di chi la scrive. Grazie a Riccardo, a black, a tutti.
  • Riccardo Brumana il 19/03/2009 23:25
    mi piace vedere questo tuo lodare i piedi come se ti riferissi a quella parte di te più caparbio, che ti sprona ad andare sempre e non fermarti mai.
    una bella poesia.
  • Anonimo il 19/03/2009 17:18
    molto bella e originale il tema trattato. hai usato sapentemente le due estremità, la testa, dov'è scaturita questa perla e i piedi che sorreggono il corpo, come a dire, il braccio e la mente, e non è che uno sia più importante dell'altro, ci vogliono entrambi, per l'equilibrio.
    molto bella
  • Maria Lupo il 19/03/2009 14:54
    Ivan, forse sono io che non seguo loro...
    Grazie per il commento sempre molto personale e incoraggiante, in tutti i sensi.
    Buona festa del papà... e del..."gran papà"...
  • Maria Lupo il 19/03/2009 14:52
    Grazie, Gigi, anche se in ritardo. Un commento bellissimo.
    Buona festa del papà...
  • Ivan il 19/03/2009 14:37
    ... non credo si rifiutino di seguirti, anzi credo vogliano accompagnarti in future scoperte, senza nessun timore di perdere l'equilibrio, al massimo dopo una caduta ci si rialza e ci si rimette in... piedi.
    Non mi ripeto, mi limito a dirti che sei bravissima.
  • luigi deluca il 05/03/2009 22:20
    ... sono stati miei amici
    anche nelle cadute...
    si, è vero, compagni fedeli d'un lungo viaggio
    silenziosi e pazienti,
    vittime spesso della "fretta"
    hai fatto un gentile e sereno omaggio
    a te stessa, non una appendice, ma a tutta te stessa!!!!
  • Maria Lupo il 04/03/2009 21:46
    Ma guarda... non pensavo che i miei piedi avrebbero suscitato tanto interesse!
    Grazie molte, davvero.
    Michele, sei molto caro e come sempre cogli l'essenza dei messaggi. Sì, speriamo che mi portino a Roma perchè se devo essere io a convincerli...
    Bruno, la poesia parlava dei piedi di un bambino, l'ho trovata su facebook, non sono sicurissima però che sia di Neruda anche se sotto c'era il suo nome. Grazie dell'apprezzamento.
    Fabio, hai ragione, il registro ironico non mi appartiene, purtroppo. Quella di Carver è molto più ironica, anche se forse è più triste. Le varie odi di Neruda, non la poesia che ho citato ma altre(Ode alla cipolla, Ode al carciofo, Ode all'odore della legna ecc.) non sono affatto ironiche... ma sono tutt'altra cosa!
    Anche a me piace la chiusa, è la parte più sentita, forse anzi è l'unica che mi piace veramente. Grazie.
  • Michelangelo Cervellera il 04/03/2009 20:43
    allora falli inarcare ancora di gioia, di piacere di essere vivi, falli sognare di camminare su soffici nuvole dove il sole splende, oppure su strade affollate di sogni. dove chi vuole e si nutre d'ombra non può camminare.
    Sei stata brava, molto brava.
    Michelangelo.
    p. s. dimenticavo, fatti portare dai tuoi piedi a Roma.
  • serenella v il 04/03/2009 18:33
    Complimenti, molto carina.
    Un saluto
  • Anonimo il 04/03/2009 17:44
    La poesia di Neruda mi sembra parlasse delle gambe. Bellissima veramente, bravissima, l'ho letta con vero piacere.
  • Fabio Mancini il 04/03/2009 15:25
    La chiusa è da grande autrice. Carver a parte e, per non fare ingiustificate discriminazioni, sarebbe da attendersi un'ode per ogni organo, o per ogni parte del corpo. Sto scherzando, l'ispirazione artistica è cosa seria e la poesia non può essere ordinata come quando si va dal salumiere. Dal titolo però, mi aspettavo una composizione più leggera, un poco ironica, ma va bene così, perché hai rispettato lo spirito con il quale il testo originale fu scritto. Saluti, Fabio.
  • Maria Lupo il 04/03/2009 12:15
    Grazie a tutti.
    Sì, Vincenzo, è così. La tua immagine degli al-luci di luce arricchisce l'ispirazione...
    Leggete la poesia di Carver che ho inviato come poesia d'autore, ne vale la pena. Nel film "La stanza del figlio", c'è una scena in cui Moretti ne legge un pezzo.
  • Alberto Veronese il 04/03/2009 11:20
    molto bella davvero... i nostri piedi ci accompagnano attraverso la vita. saluti.
  • Anonimo il 04/03/2009 10:12
    Benedetti Piedi!
    Piaciuta
    Contessa Lara
  • Vincenzo Capitanucci il 04/03/2009 07:47
    Molto simpatica... vorrebbero forse vivere a piedi nudi... ritrovare i loro alati al-luci
    di luce...

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