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Illusorio Teatro nella cala di una luminosa palpebra di Beatrice

Un’onda di luce
creatasi attore-attrice di vita in questa scena cosmica di tragica commedia comica

Piange
gocce distillate in rugiada

nel dramma di chi non sa più come uscirne
da questo aristo-fanico canovaccio da panico

È pesantemente gravitazional-mente d’un irrisorio quasi atomizzante

per fortuna fuori da ogni aristotelica gravità
in leggerezza platonica nell’Uno bene
ha capito la naturale meschina figura caprina che si può fare liricamente

Adesso
sa apprezzare sul palco il flauto nelle divoranti bacchiche battute mascherate

nell’intensità di entusiastici godenti epicurei applausi
ed anche in dolorosi stoici fischi

e se la ride cinicamente

Cala l’apollineo sipario in iperboreo soffio nel tramonto d’una ignara sofistica

ed il Tutto svanirà in pezzi di dionisiaca-mente per sempre

Volete un bis per vanitosa vinosa copula di vanità in coppa
chiedetelo con fremente cristiano fervore

intensamente fissatela con occhi di luminoso Amore bevetela

riapparirà divinamente ancora una volta nel Tuo corpo in tela proveniente da Un
nirvanico Nulla

La tua Giulietta-Romeo amata in dantesca Beata lux

Iper orfica ellenica uranica-mente Tuo

 

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1 commenti:

  • Anna G. Mormina il 05/03/2009 17:11
    "Piange, gocce distillate in rugiada..."
    ... il pianto lava, porta sollievo al cuore triste...
    Dolcissimo il tuo verso, piaciuta tutta!... :o*

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