Che disincanto è stato
l'ho vista veramente,
il sogno si è avverato
tra tutta quella gente,
grazie ad un cherubino
dall'alto è arrivata,
di tutto il mio giardino
la rosa più fatata.
Da quando lei è sbocciata
niente vi è di più bello,
sembra una pennellata
del grande Raffaello,
più dolce della luna
e della vita stessa,
oltre non vi è nessuna
che la mia principessa.
Occhi da saracena
la notte per capelli,
movenze da falena
che gli angeli sian quelli?
Ma il tempo ha un fioretto
che va oltre ogni confine,
e mi trafigge il petto
con infinite spine.
È nata troppo tardi
la più bella creatura,
Cupido scocca i dardi
ma senza averne cura,
sempre il suo re sarei
ma non mi son reso conto,
che l'alba era lei
mentre io solo il tramonto,
e mi devasta il cuore
una cosa atroce assai,
che questo mio dolore
lei non lo saprà mai.