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Tu...

Con uno sguardo mi rapisti.
Cercai invano di dimenticarti;
Provai a non pensare all’amore,
che capivo di dover reprimere.
Prima eri solo frutto della mia immaginazione …
Ora regni nella concretezza rosea del mio cuore
Anche prima apparivi così
Ma eri semplicemente un essere astratto … adesso sei.
Infatti credo di averti cercato,
non sapendo delle melliflue e nefaste conseguenze che un giorno mi avresti causato.
Non bastano i versi per capire,
e mai nessuno riuscirà a scrivere del mio amore.
Creatura fantastica, oggetto dei miei sogni,
energia dei miei giorni, dannazione eterna,
ti prego di aver cura di me.
Oh amore, non posso sopportare un tragico epilogo anche in questa storia.
Ti prego amami se mi ami …
Perché se così non fosse sarei allora costretto a lasciarti per sempre,
poiché non sopporterei un tuo dolore per me,
e neanche che il mio amore sia una catena.
Allora sfiorerei per l’ultima volta la tua pelle, come in un saluto,
e ti renderei libera di andare, orientandoti col tuo cuore.
Ma io stavolta desidero che tu resti causa delle mie dolci sofferenze,
che con masochismo mi accingo a soffrire, ancora per poco, fino al verdetto.
Nel frattempo posso solo dirti che sono sotto l’ala dell’amore,
che mi ha preso per condurti da te: perfezione dell’essere …
Ti amo.

 

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1 commenti:

  • Rosarita De Martino il 08/08/2010 19:18
    Riesci a descrivere con viva partecipazione le alterne vicende dell'amore, che si estrinseca in momenti di gioia piena e in momenti di acuta sofferenza. Un saluto poetico Rosarita

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