“Dames et chevaliers,
voilà le fou, le jongleur
... il giullare! ”
Nella sua nuova veste dai ritagli verticali
nel grande copricapo giallo
fece ingresso in quella corte
senza re, senza regina.
Una massa informe
pronta a ricevere
i castighi e i sollazzi del mestiere illecito.
Un cantastorie ormai segnato
riconoscibile buffone.
Come una meretrice, un appestato. un lebbroso.
“divertici ma non avvicinarti a noi, uomini e donne dabbene! ”
Un mimo
Un attore
Un giocoliere
Un ciarlatano
Un ammaestratore di animali
Il diavolo
Il caos
Il circo dell'orrido
La pazzia in lui
“È pronto per il rogo adesso, non ci diverte più”
Parole sussurrate
velate dietro porte chiuse
lezioni di umanità a copertura di lordura.
Nessuno voleva più le sue ballate, le sue parodie.
Era divenuto sfrontato, irriverente.
Lo desideravano acrobata della sua stessa fine.
Ghignanti, pettegoli, ridicoli, ne agguantarono la forma
sfilando alla parata dei folli,
mentre il vagabondo errante
riprese il cammino,
raccogliendo il suo bagaglio di ottave e cantilene.