Non conoscere nessuno
e saper di appartenere
a quel gruppo
di veloci nella mente,
nei riflessi,
nella voglia di partire
e poi tornare.
La tribù
a cui appartiene
colui che del vento
ne assapora la sua essenza,
chi saluta leggermente con la mano,
mentre vola con la moto.
Noi, tribù
di amici sconosciuti,
noi che diamo
e mai chiediamo,
siamo fieri e timorosi,
un po’ poeti fantasiosi,
grandi amanti degli spazi
delle donne innamorati.
Siamo noi,
la tribù che viaggia
su due ruote,
noi che
nel lampo ti appariamo
e nel tuono scompariamo.
Questa è la tribù,
la mia tribù che ancora sogna.