Hai già scritto
la tua condanna,
ergastolano
di una vita perduta,
scegli
la sedia elettrica
ammutolisci
la mente,
tua carnefice
da sempre.
Rossa
come la tua passione
per la vita
che non hai mai capito,
non è importante
in quale direzione,
ti preoccupi solo
che non ci siano
occhi innocenti.
Sembra
tutto perfetto,
c'è solo chi frenetico
non s'accorge già di te,
valigie per chi torna
chi parte,
la vita non si ferma
e mai lo farà.
Vedi
le luci avvicinarsi,
paralleli i ricordi,
scorre il tuo tempo
nella solitudine del tuo cuore,
inutilmente
ti soffermi a cercare
cosa hai sbagliato
quando, perché, come, dove
una lacrima
saluta chi,
forse, sicuramente
(forse no!)
si ricorderà di te.
In questa vita
credi di non essere mai stato
il primo attore
ma una semplice comparsa,
di una trama
senza un chiaro significato,
senza un copione
ben tradotto,
ma solo unici ciak,
irripetibili.
Chiudi gli occhi,
lì riapri
vuoi goderti quest'ultima farsa,
che ti libererà
dal tuo fardello,
sarà solo un attimo,
l'ultimo ciak,
t'abbandoni.
Addio.