Prendo con me parte delle tue pene,
lieve dovrà essere il tuo cammino.
Ti recherò sulle braccia
in eremi irraggiungibili dal dolore,
il tuo piede mai più dovrà toccare cocci taglienti.
Le tue ferite sanerò con le mie labbra,
le mie mani leveranno, leste,
scudo agli strali della sorte.
Al vento del nord comanderò di spirare,
perchè allontani nubi minacciose.
Forza trarrò dal tuo sguardo quando,
ora quieto, poserà nel mio,
penetrandomi il cuore.