Essere lucente
hai colmato incollerita,
come un mare prepotente
tutta quanta la mia vita,
sei un terremoto umano
un ordigno nucleare,
un indomito uragano
che nessuno può placare,
hai negli occhi tuoi più stanchi
tutti torti che hai subito,
sulle mani e lungo i fianchi
del lavoro il colorito,
ti hanno inciso nella pelle
troppi aghi fili e lame,
per le tue creature belle
hai patito anche la fame,
per l' amor della tua vita
in silenzio ed in paura,
hai nascosto ogni ferita
nella maschera più scura,
ed ancor per non finire
una bestia senza cuore,
fa il tuo cranio impallidire
assillante di dolore.
Ma il sipario or non scende
per chi regna sui teatranti,
tra le grida e quelle bende
lo spettacolo va avanti,
quindi guardo disarmato
questo scempio disumano,
col mio angelo incantato
che si perde piano piano,
ma dall' alto hanno sentito
quegli strilli da sirena,
e si è subito capito
quale orrore, quanta pena.
Io ti dedico il respiro
tempo, amore e fantasia,
per te muoio e poi deliro
tu sei l'esistenza mia.