E mi sfiora mano
di ruvida carezza...
bagnata di tenero pianto
velato di un sorriso
imprigionato da se stesso...
come scolpito nella roccia
dalla solitudine del vento...
e la consapevolezza
del silenzio.
Senti un vuoto
di rabbia e smarrimento...
nel suono di una arpa
che suona ad una sorda platea...
vorresti aprire gli occhi
di smagliante sorriso...
come fosse
chiave segreta di salsedine
che ti fascia
e diventa parte di te...
del tuo vestito di libertà.
Spazi così
tra note di musica...
parole sincere..
inaspettati doni...
respirando difficoltà
con passo felpato di armonia...
tra lo sgomento
della piatta quotidianetà...
e lo stupore
di aleggianti sfumature..
profumate...
di emozioni fanciulle.