Hai squarciato la notte
almeno la più buia
la mia
in raggio di luce
Ho imparato sulle tue noti celestiali
di Sposo infernale
la bellezza di una vergine impazzita d’Amore
pronta ad ogni sacrificio per il suo tirannico Amante
più che sui banchi sonnolenti di tragica melo-drammatica scuola
Mi hai insegnato a bere le quintessenze
in tutti i veleni delle cose fino in fondo
fino a capire che nessuno di noi è un Autore
ma tutti miseri splendidi riceventi
in doni di grazia
L’avessimo capito prima
quanti morti avremmo risparmiato a noi stessi ed agli Altri
Quanti di noi si sono sentiti volare in te
fra le stelle danzare
con la tua anima gemella incatenati negli anelli divini di una catena d’oro
Siamo stati maledetti insieme dal battesimo
a portare su questa terra una croce di riscatto consolatrice
Noi i più grandi malati
ed io il nanerottolo un pisolo addormentato invitato a salire sulle tue possenti fragili spalle
Per vedere più lontano
per mondarmi
devo lavarmi nell’immensità
del mare ogni giorno sporcandolo di ogni peccato
a Vivere in Venere ed a capire perché per un attimo lei sparisce
solamente per farsi desiderare ed conoscere ancora di più
ad amare le Esperidi nei loro pomi d’oro
travestito nelle maniche di camicia
di orribili lavoratori rialzati
fino a quel bagno di luce finale
in un mezzogiorno d’apoteosi di fuoco
Si sento già nel rullio nel battito del mio cuore a tamburo
l’arrivo dei tuoi Geni
Sei stato un fulmine
una luce illuminante le fiamme dell’inferno
sarà per un certo morto
uno stramaledetto infortunio
in ogni tua parola potrei perdermi per interi lustri di anni-luce!!!!