Da sempre sono innamorata
di questa splendida città
e quando come turista, molto tempo fa,
la venni a visitare,
solevo tra i vicoli passeggiare,
con gioia mi fermavo ad ascoltare
l’allegro dialetto delle comari
intente, alle finestre, i panni a sciorinare.
Napoli allora era tutta un’allegria,
si sentiva l’umano calore in ogni via
e quando scendeva la sera,
aprivo la finestra che dava sul mare
ed iniziavo a sognare.
M’immaginavo, seduto alla scrivania,
il gran maestro scrivere la poesia
“pianefforte’e notte”, piena di malinconia,
oppure il grande Totò, principe dell’ironia
mentre stringeva al petto, dell’innamorata la fotografia.
Poi, se m’affacciavo sulla via,
mi pareva di veder passeggiare
l’eccelso Edoardo, in buona compagnia
di Filumena Marturano, donna vestita solo dell’amore
che mi ha commosso e toccato il cuore.
Più ormai quella Napoli esiste,
oggi l’aria che si respira è triste.
Troppa violenza, troppo orrore.
Possa Iddio questa città benedire,
e che presto, vi possa sbocciare, della pace il fiore.