Per me, oggi,
Luigi Tenco è morto.
27 Gennaio 1967,
e un colpo di pistola partì:
partì per non tornare, attraverso quel mondo
di cento e ancora mille stelle immortali.
Cinque lettere per
l'amore
e altre cinque per
la morte:
Luigi e il colpo
divennero subito la stessa cosa.
Si fusero, per annientare l'abisso
portato da quelle Rose,
un cumulo di accenti
gettati sotto versi sconnessi.
Cinque lettere per
la gioia
e altre cinque per
lo sparo:
Tenco e la notte
si assomigliarono più che mai
in quel giorno di Rivoluzione.
Quanti padri e fratelli,
quanti amici
purchè lo spettacolo non cessasse!
E ci fu chi volle far festa
sopra la bara di cristallo
in cui giaceva l'ultimo dei romantici.
Cinque minuti
per cambiare la musica
e cinque anni:
la direzione
fin troppo giusta,
ma la strada
di gente sbagliata.
Per me, oggi,
Luigi Tenco è vivo.